citazioni,  italiano,  poesia

Di 甘え (amae) e dintorni

Mi chiedo se tutta questa dolcezza, angoscia, sia veramente qualcosa che mi condiziona. Da tempo ormai sono sicura che vado cercando mio padre. E non lo trovo. Allora, come per evitare altre angosce, guardo altrove, lontano, e giusto guardando la vita si può anche non vivere, senza smettere.
Ho trovato questo video, angoscioso, dolcissimo, che sposa la tragica poesia di Pasolini alle immagini di Mamma Roma, e spero anche a voi possa tirar fuori un po’ d’emozione.

Supplica a mia madre

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.

Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Pier Paolo Pasolini (b. 5 March 1922)


Prayer to my mother

It’s so hard to say in a son’s words
what I’m so little like in my heart.

Only you in all the world know what my
heart always held, before any other love.

So, I must tell you something terrible to know:
From within your kindness my anguish grew.

You’re irreplaceable. And because you are,
the life you gave me is condemned to loneliness.

And I don’t want to be alone. I have an infinite
hunger for love, love of bodies without souls.

For the soul is inside you, it is you, but
you’re my mother and your love’s my slavery:

My childhood I lived a slave to this lofty
incurable sense of an immense obligation.

It was the only way to feel life,
the unique form, sole color; now, it’s over.

We survive, in the confusion
of a life reborn outside reason.

I pray you, oh, I pray: Do not hope to die.
I’m here, alone, with you, in a future April…

Translation by Norman MacAfee with Luciano Martinengo

Japanese translation

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *