facezie

…perché sono comunista!

Vi ricorderà certo qualcosa il titolo.
9 gennaio 2011 (raga, 2011… vi rendete conto?) e oggi mi chiedo, ma perché non parli mai di quanto sei comunista? Ma mica avrai paura? In realtà sé. Ricordo alcune riunioni di un collettivo di cui facevo parte, in cui un ragazzetto probabilmente mosso più dagli ormoni che dalla ragione, al mio domandare che si decidesse d’una certa cosa in assemblea, mi dava della sovietica. E io che pensavo esticazzi, fossero stati tutti come me, i sovietici. In ogni caso da lé ho iniziato, più per responsabilità pedagogica che per chissà quale moto interiore, a dipingere i muri del collettivo con frasi di Malatesta (che ora non posso farvi vedere perché, i libertarissimi del collettivo, mi hanno di fatto epurata… senza il minimo cenno) a spiegare che l’anarchia non è quella del pestare i piedini perché si vuol fare, e imporre anche agli altri, *tutto* il cazzo che atomisticamente ci pare e chi chiede “un attimo, se è una decisione collettiva, possiamo parlarne tutti insieme?” si autoproclama comitato esecutivo centrale del partito. Ecco grazie agli ormoni del ragazzetto io un po’ mi son messa sulla difensiva.
Ma credo sia un reflusso dell’andamento a destra della società italiana. Se guardi ai compagni anarchici e comunisti oltre frontiera non puoi che toglierti il cappello. O forse semplicemente io ho conosciuto qualche testa di cazzo, ravanelli marci.
In ogni caso, in questo periodo in cui mi sento particolarmente attratta dalle dolci sirene del capitalismo sotto forma di ormoni rotanti in impennata ad ogni apparizione giappocoreana, è particolarmente utile fermarsi un attimo, guardarsi e riflettere se si stan abiurando le proprie convinzioni o se è un momento di tale solitudine politica e sociale, emotiva, in cui mi aggrappo a qualsiasi cosa pur di non affondare nella mia disperazione.
Ecco il punto della situazione. Aspetto di rinascere dalle mie ceneri, di nuovo. Ma intanto non scrivo più. Si può forse dire che non penso più… o che probabilmente sto elaborando, segretamente anche a me stessa, un’altra parte del grosso filo rosso (molto rosso) che percorre la mia vita?
C’è da augurarselo, ma diciamo che a consapevolezza sto messa un po’ male. 🙂
In ogni caso il film della Nicchiarelli è lé lé in lizza per diventare il mio II o III film preferito.

intanto, permettetemi di condividere un po’ di sirene con voi… non se ne abbiano a male quelli della Corea di Su…
Epik High – Remap the Soul

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