Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini,  poesia

Appunto per una poesia in terrone

Così non si può più andare avanti.
Perché avete lasciato che i nostri figli fossero educati dai borghesi? Perché avete permesso che le nostre case fossero costruite dai borghesi? Perché avete tollerato che le nostre anime fossero tentate dai borghesi? [1]. Perché avete protestato solo a parole mentre pian piano la nostra cultura [2] si andava trasformando in una cultura borghese? Perché avete accettato che i nostri corpi vivessero una cultura borghese? Perché non vi siete ribellati alla nostra ansia, che si giustificava giorno per giorno con lo strappare qualcosa alla miseria, ad avere una vita borghese? Perché vi siete condotti in modo di trovarvi di fronte a questo fatto compiuto, e, vedendo che ormai non c’era più niente da fare, eravate disposti a salvare il salvabile, partecipando, realisticamente, al potere borghese?

Cosí non si può più andare avanti.
Bisognerà tornare indietro, e ricominciare daccapo. Perché i nostri figli non siano educati dai borghesi [3], perché le nostre case non siano costruite dai borghesi [4], perché le nostre anime non siano tentate dai borghesi. Perché se la nostra cultura, non potrà e non dovrà più essere la cultura della poverta [5], si trasformi in una cultura comunista [6]. Perché i nostri corpi, se è destino che non vivano più l’innocenza e il mistero della povertà, vivano la cultura comunista. Perché la nostra ansia, se è giusto che non sia più ansia di miseria, sia ansia di beni necessari.

Torniamo indietro, col pugno chiuso, e ricominciamo daccapo. Non vi troverete più di fronte al fatto compiuto di un potere borghese ormai destinato a essere eterno. Il vostro problema non sarà più il problema di salvare il salvabile. Nessun compromesso. Torniamo indietro. Viva la povertà. Viva la lotta comunista per i beni necessari.

1 – Beni di consumo, televisione ecc.
2 – Sapere, modo di essere.
3 – A scuola e fuori, in modo di ridurli a degradati imitatori.
4 – Con tutto quello che c’è dentro.
5 – “Cultura” contadina, proletaria, paleoindustriale, particolare, dialettale.
6 – Si accena a una “rivoluzione culturale”, in cui l’egemonia marxista sia garanzia di libertà dell’uomo dalla scienza applicata e dalla sua ideologia.

Pier Paolo Pasolini, La nuova gioventù. Poesie friulane 1941-1974, Torino, Einaudi, 1975, pp. 245-246.

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